La verità non sta in un solo sogno, ma in molti sogni.
P. P. Pasolini

24.4.07

Il buio oltre la siepe

Harper Lee - Il buio oltre la siepe
Feltrinelli


Harper Lee non può essere considerata una scrittrice prolifica, ma in quel poco che ha scritto c'è un certo libro che si chiama Il buio oltre la siepe, libro che vale molto di più dell'intera bibliografia di molti prolifici scribacchini. Provare per credere. Avvertimento, se c'è qualcuno che ama Joe R. Lansdale (io molto) e lo considera uno scrittore originale, sappia che dopo aver letto Il buio oltre la siepe potrebbe cambiare idea. Ma è un rischio che dovete assolutamente correre.
Iniziamo. Negli anni Trenta, nel profondo sud degli Stati Uniti, luogo dove il razzismo era la regola fondante del "vivere civile", la famiglia di Atticus Finch, orfana della madre, ma circondata dall'affetto della governante di colore Calpurnia, si ritrova al centro di una incredibile ed emozionante storia di amicizia, coraggio e ricerca di giustizia.
L'estate è alle porte e i figli di Atticus, Jem e la piccola ribelle Scout, assieme al novello amico Dill, sono pronti ad immergersi nella spensieratezza delle vacanze estive. E tra i giochi preferiti dell'estate ci sarà quello di scoprire il mistero di Boo Radley, un uomo che vive rinchiuso in una casa da cui tutti consigliano di stare lontani.
Ma l'episodio centrale della storia, inizia quando un povero negro viene accusato di violenza carnale nei confronti di una ragazza bianca e Atticus Finch, avvocato, viene incaricato d'ufficio nella difesa dello sventurato. In breve tempo, quello che sembra essere un caso scontato, in cui l'avvocato di turno si limita a fare il suo "dovere", e cioè assicurare un negro agli strumenti del boia, grazie al coraggio e alla caparbietà di Atticus, si trasformerà in un caso che alimenterà gli animi di tutta una contea e stravolgerà letteralmente la vita della sua famiglia. Atticus sarà minacciato e i suoi figli saranno insultati perché amici dei negri, ma per i Finch la giustizia è una cosa seria e non saranno certamente le minacce e le umiliazioni a fargli invertire la rotta; fino in fondo senza pensare alle conseguenze. D'altronde i figli li ha educati bene, verso la fine del libro si può assistere a Scout che risponde: "Atticus dice che imbrogliare un uomo di colore è dieci volte peggio che imbrogliare un bianco... Dice che è la peggior cosa che si possa fare".
Questa vicenda, raccontata dalla piccola Scout, segnerà l'ingresso, per lei e gli atri bambini, in un mondo, quello degli adulti, permeato di malvagità ed ipocrisia, e gli insegnerà che la paura non dimora nell'ignoto ma nei fatti tangibili della vita.
Ho letto che nel 2001 il sindaco di Chicago ha fatto acquistare migliaia di copie del libro e le ha fatte distribuire nelle varie biblioteche della città; io penso che oggi, in un'Italia in cui per qualsiasi problema si punta il dito contro gli immigrati (anche il maltempo, una volta additato al governo), la lettura de Il buio oltre la siepe sia da somministrare anche ricorrendo alla tortura.

16.4.07

Analogia nera

Un po' di tempo fa, grazie al pensiero di un caro amico, ho letto La vita è altrove di Milan Kundera.
Nella parte iniziale del libro, l'autore fa una considerazione che si può racchiudere in queste brevi parole: quando le atrocità perpetrate da un regime, in nome di qualsivoglia ideologia, vengono condivise o taciute dalla massa indistinta della popolazione, l'entità del disastro "non si avverte". Ma quando la stesse atrocità vengono condivise e taciute dal Poeta, da un bravo Poeta, che addirittura "regna a fianco del carnefice", la dimensione del disastro si fa enorme e inquantificabile (il riferimento è diretto a Paul Eluard che non sottoscrive il manifesto redatto da André Breton di protesta surrealista contro il primo processo di epurazione politica di Mosca nel 1936).
In maniera analoga, quando "vittima" del pregiudizio e del luogo comune, elementi costituenti della xenofobia, è la stessa massa indistinta di cui parla Kundera, liquidi la cosa attribuendone la causa all'ignoranza e alla superficialità, alla banalita del medio insomma. Ma quando a cadere in questi meccanismi distruttivi sono persone vicine, che reputi assolutamente portatori di intelligenza, persone curiose e creative, l'entita del disastro, personale questa volta, si manifesta con una rabbia che stenti a controllare. L'unico desiderio che hai è quello di chiuderti in una stanza piena di oggetti di cristallo e spaccare letteramente tutto, gridando fino a perdere l'ultimo filo di voce.
Scusate, ieri è stata proprio una serata di merda.

12.4.07

Manituana


Dopo una attesa durata cinque anni, lo scorso 20 marzo è uscito Manituana (Einaudi - Stile Libero, 17.50 euro) il nuovo romanzo di Wu Ming, nome collettivo usato dai cinque scrittori italiani autori del bellissimo best seller Q.
Proprio oggi a Roma è iniziato un tour di presentazioni di Manituana che, nei mesi a venire, portera gli autori in giro per l'Italia. Esattamente tra una settimana, giovedì 19 aprile, ci saranno due presentazioni a Milano. La prima, con inizio alle 18:30, sarà alla Biblioteca Vigentina, in Corso di Porta Vigentina 15, alla quale interverrà anche lo scrittore Marco Philopat.
La seconda sarà alle 21:30 in un bel locale Arci della Bovisa, storico quartiere di Milano; il locale è La Scighera, via Candiani 131.
Il calendario completo con tutte le presentazioni di aprile-maggio lo trovate qui.

11.4.07

James Ellroy

Ci siamo. James Ellroy, ovvero una autentica leggenda vivente. Vero nome Lee Earle Ellroy, nato a Los Angeles, California, il 4 marzo 1948.
L’infanzia del piccolo James è un vero inferno, ad appena dieci anni la madre Geneva viene assassinata a El Monte, località dove, assieme alla madre, si era trasferito quando il padre Armand, pessimo soggetto, sfaticato e dalle tendenze nichiliste, li aveva abbandonati. Il delitto rimarrà irrisolto e segnerà pesantemente il carattere di Ellroy. All’età di diciassette anni perde anche il padre e con lui l’ultimo legame (anche se blando) con una figura genitoriale. Passerà la giovinezza tra gli eccessi: alcool, droga, piccola delinquenza, carcere, lavori occasionali, feticismo, overdosi e ricoveri; passando attraverso il filo conduttore degli orrori psichici dovuti all’infanzia inesistente.
Oltre all’assassinio della madre avvolto dal mistero, che certamente ha avuto un ruolo centrale nella nascita della sua autentica passione per il mondo criminale, va menzionato anche un libro (The Badge di Jack Webb) regalategli dal padre poco prima che morisse e che, a detta dell’autore, è stato un input importante per la sua futura carriera di scrittore. E non va ovviamente dimenticato quell’omicidio efferato ai danni di Elisabeth Short, anch’esso rimasto irrisolto e conosciuto come il caso “Dalia Nera”, che ha rappresentato un incredibile parallelismo col caso della madre e lo ha portato, molti anni dopo, a trattare la vicenda nel suo famoso libro The Black Dahlia, primo episodio della bellissima "Tetralogia di Los Angeles" e recentemente portato al cinema da Brian De Palma.
Ancora più che in The Black Dahlia, l’altro libro in cui l’autore si immerge letteralmente nel suo passato è My dark places, vero e proprio viaggio nella genesi di una mente disturbata. In un intervista di qualche anno fa per l'Espresso (19 Aprile 2001) Carlo Lucarelli gli domanda: "Ne I miei luoghi oscuri arriva così in fondo da raccontare le cose più intime di se stesso e della sua vita, compresa l'autopsia di sua madre uccisa brutalmente da un maniaco. Non credevo che uno scrittore potesse arrivare così in fondo nel suo cuore."
"Con quel libro non cercavo di scavare da nessuna parte. Non volevo esorcizzare nessun demone. Volevo solo scoprire chi aveva ucciso mia madre e nel fare questo ho dovuto scrivere pezzi della mia biografia. L'ho scritto per onorare mia madre. Non è stato un libro difficile: ho solo dovuto dire la verità."
La risposta ha dell'incredibile, e chi ha letto il libro può capire facilmente perché.
Dopo aver achiviato la "Tetralogia di Los Angeles", composta, oltre che da The Black Dahlia, da The Big Nowhere, LA Confidential e White Jazz, e dopo aver inseguito il fantasma della madre con My dark places, Ellroy si concentra in un progetto in cui l'oggetto della sua analisi è la genesi della recente storia americana. La così detta "Trilogia Americana" si apre con American Tabloid, in cui Los Angeles rappresenta solo un punto di partenza per indagare nell'America degli anni settanta, dove si muovono tre personaggi in bilico tra crimine e giustizia, ideali e tornaconto personale, in un viaggio allucinante che attraversa la Baia dei Porci e culmina con l'omicidio di John Kennedy e dove CIA, FBI, Mafia, Ku Klux Klan, castristi e sbirri tessono la tela della storia sotterranea degli Stati Uniti di quegli anni. Uno dei libri più belli che ho letto negli ultimi anni.
Alcuni dei memorabili personaggi di questo libro si ritrovano nel secondo episodio della trilogia. Sei pezzi da mille (The Cold Six Thousand) inizia dove American Tabloid finisce e si conclude, passando per Martin Luther King, Watts, il Vietnam, la protesta giovanile, Jimmy Hoffa, Edgar Hoover, Sonny Liston, Jack Ruby, Lee Oswald, Sirhan B. Sirhan, con l'omocidio dell'altro Kennedy: Bob. Il terzo episodio della "Trilogia Americana" dovrebbe uscire quest'anno (2007).
Tutta l'opera di James Ellroy è nera, nerissima, e al centro della quale si muve un mondo senza redenzione in cui gli eroi sono "nudi" e i criminali la fanno da padroni. (Vi viene in mente qualcosa?).

Bibliografia
1981. Brown's Requiem (Prega Detective, Mondadori)
1982. Clandestine (Clandestino, Mondadori)
1986. Killer on the Road o Silent Terror (L'angelo del silenzio, Mondadori)
1994. Hollywood Nocturnes (Notturni Hollywoodiani, Mondatori)
1996. My Dark Places (I miei luoghi oscuri, Bompiani )
1999. Killer on the Road
1999. Crime Wave (Corpi da reato, Bompiani)
1999. Tijuana, mon amour (Tijuana, mon amour, Bompiani)
2002. Grave Doubt (Il dubbio letale, Bompiani)
2004. Destination: Morgue (Destination: Morgue, Bompiani)
2005. Hot-Prowl Rape-O (Scasso con stupro, Bompiani)
2006. Jungletown Jihad (Jungletown Jihad, Bompiani)

Trilogia Loyd Hopkins
1984. Blood on the Moon (Le strade dell'innocenza, Mondadori)
1984. Because the Night (Perché la notte, Mondadori)
1985. Suicide Hill (La collina dei suicidi, Mondadori)
2001. Los angeles nera, Mondadori (In questo volume sono raccolti i tre romanzi della Trilogia Loyd Hopkins

Tetralogia di Los Angeles
1987. The Black Dahlia (Dalia nera, Mondadori)
1988. The Big Nowhere (Il grande nulla, Mondadori)
1990. L.A. Confidential (L.A. Confidential, Mondadori)
1992. White Jazz (White Jazz, Mondadori)

Trilogia criminale americana
1995. American Tabloid (American Tabloid, Mondadori)
2001. The Cold Six Thousand (Sei pezzi da mille, Mondadori)
2007. (?) dovrebbe uscire quest'anno

Filmografia
1988. Cop
1997. L.A. Confidential
1998. Brown's Requiem (Prega Detective)
2002. Stay Clean
2002. Dark Blue
2006. The Black Dahlia

Web

2.4.07

Trilogia della città di M.

Piero Colaprico - Trilogia della città di M.

Tropea

Con la Trilogia della città di M., operazione che vanta illustri precedenti (solo per citarne alcuni, Trilogia di New York di Paul Auster e Trilogia della città di K. di Agota Kristof), Piero Colaprico ci consegna una Milano contemporanea difficile e allucinata, dove un'umanità molteplice, fatta di criminali, modelle, magistrati, politici, spacciatori e gente comune, compone un quadro caratteristico di una città che non è altro che lo specchio di un mondo in perenne cambiamento.
In questo libro, in cui si riconosce un ruolo centrale a Milano e ai suoi quartieri storici, Colaprico mette in scena un nuovo personaggio. Francesco Bagni, ispettore della omicidi, è un personaggio decisamente diverso da quel maresciallo Binda protagonista dei precedenti libri di Colaprico, alcuni dei quali scritti assieme al compianto Pietro Valpreda. Figlio di immigrati italiani, che dalla Sicilia si sono spostati in Svizzera, il giovane Bagni finiti gli studi superiori si traserisce a Milano e iniza a fare il poliziotto. Caparbio e molto bravo sul lavoro, non esita a coltivare qualche amicizia nella criminalità e a darci dentro con la mano pesante con testimoni e personaggi sospetti quando in ballo c'è la risoluzione di un caso a cui tiene. Personaggio solitario, ha spesso frequentazione femminili ma ha molta difficoltà ad instaurare un rapporto duraturo con una donna. Convive con un senso di colpa per essersi appropriato di un'ingente somma di denaro durante la perquisizione della casa di un usuraio; è sempre uscito pulito dalle inchieste interne, ma non riesce a liberarsi dell'incubo di essere scoperto. Supererà una volta per tutte questa paura grazie ad una trovata del padre.
La trilogia si apre con una storia (Per un bacio mai dato - Il narvalo di Piazza Piola) in cui viene presentato un delitto efferato. A mio parere la narrazione all'inizio va un po' a rilento, ma è solo una questione di tempo, dopo una trentina di pagine il ritmo si fa serrato e le emozioni non tardano a venire. Una giovane ragazza, apparentemente appartenente ad una famiglia molto agiata, viene trovata trafitta da un dente di narvalo. L'indagine, che sembrerebbe portare ad un maniaco, si rivela estremamente complessa e dopo un lunghissimo lavoro investigativo, in cui Bagni si scontrerà con banche d'affari e servizi segreti, porterà ad una verita sconvolgente che ribalterà completamente le carte in tavola.
Nella storia di mezzo (Dietro la porta chiusa - Ultimo sparo al Ticinese), Colaprico fa rivivere i tempi in cui il Ticinese, storico quartiere di Milano, non era il posto alla moda che è diventato oggi, ma il luogo in cui aveva la base un gruppo ben organizzato della malavita milanese. Al centro della storia c'è il vecchio capobanda della mala del Ticinese, Tris che, scontata una lunga detensione, torna nel "suo quartiere" per regolare vecchi conti con chi è andato a infrangere vecchie regole criminali. Anche qui quello che sembra non è, e Bagni, in una notte di fuoco, si immergerà in un viaggio sanguinoso rischiando seriamente la pelle percorrendo i luoghi della memoria criminale di Milano.
Nella terza storia (Trappola per camaleonti - La valigetta dell'usuraio) si fiuta il recente passato di tangentopoli. Qui Bagni dovrà impiegare la parte migliore della sua capacità investigativa, per sbrogliare le maglie di un caso che si rivela molto complesso. Alla fine, grazie all'aiuto di un giovane ragazzo cieco, riuscirà a scoprire le carte di una brutta storia di corruzione e violenza perpetrata attraverso la menzogna di una maschera di buoni principi.