La verità non sta in un solo sogno, ma in molti sogni.
P. P. Pasolini

25.10.07

Griffu


Jean Patrick Manchette, Jaques Tardi - Griffu

BD


"Pronto signor Manchette? Sono Griffu... Signor Manchette, perché devo sempre trovare violenza sulla mia strada? Questa domanda mi ossessiona!"
"Insomma Griffu, non ti preoccupare! ... tu sei un personaggio di genere che si collega non solo al fumetto ma anche al romanzo noir americano, e anche a quello francese attuale, al cinema noir americano, ad Humphrey Bogart... a tutto questo... a tutto un genere, il noir, che descrive un mondo che, dal 1920 ad oggi, è completamente dominato da stronzi... con poliziotti che sono proprio stronzi, politici che sono stronzi anche loro, e persone che combattono come cani rabbiosi per il potere e per saltare alla gola degli altri! Non è una situazione molto diversa da quella che vedo tutti i giorni nella realtà!"

Questa è l'ipotetica telefonata tra Griffu e il suo creatore Jean Patrick Manchette, che lo stesso Manchette inserisce prima dell'inizio della storia, quasi a voler avvertire il lettore di che pasta è fatto il fumetto che si trova tra le mani e che si accinge a leggere. Le tavole sono magistralmente disegnate da Jaques Tardi, di certo a suo agio con le ambientazioni noir in quanto già sperimentate assieme al grandissimo Leo Malet (ricordiamo Nebbia sul ponte di Tolbiac).
Il nostro Griffu è un avvocato singolare dal carattere un poco rude che vive in una Parigi per niente assomigliante a quella da cartolina, bella e accomodante, presente nell'immaginario dei più. Griffu si muove in una Parigi che l'autore definisce "malata", dove regna il cinismo e il colore dominante è il grigio. Nella storia, pubblicata per la prima volta nel 1977 e ristampata circa un anno fa per la serie Alta Fedeltà dalla Edizioni BD, Griffu viene assoldato in maniera rocambolesca da una giovane donna, ritrovandosi coinvolto in una storia di sfratti che non promette niente di buono, e infatti diventerà il centro di abusi edilizi manovrati da criminali e politici corrotti. Una storia di sopraffazione a cui Griffu vuole a tutti i costi porre rimedio, stanco di vedere le già misere vite della povera gente vessate ulteriormente.
In questo noir tagliente la poetica di Manchette esplode con tutta la sua forza. Da sempre ossessionato dal potere e dalla violenza, elemento comune di tutte le sue opere, Manchette costruisce un congegno narrativo intriso interamente da questi elementi, consegnandoci un mondo in cui l'uomo si muove al limite del mondo animale, rispondendo spesso e volentieri alla logica animalesca del pesce grosso che mangia il pesce piccolo con l'aggravante però che per lui in gioco non c'è la sopravvivenza ma la semplice e perversa bramosia del potere.

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