La verità non sta in un solo sogno, ma in molti sogni.
P. P. Pasolini

10.12.07

Premio Scerbanenco


Giunto all'epilogo il Premio Scerbanenco 2007.
A spuntarla è stato Tango e gli altri. Romanzo di una raffica, anzi tre scritto dalla affermata e affiatata coppia composta da Loriano Macchiavelli e Francesco Guccini.
La giuria presieduta da Nico Orengo così si è espressa: "Imperniato su un lontano delitto dei giorni delle brigate partigiane, il romanzo esprime, con collaudata perizia narrativa, un attualissimo desiderio di non rifuggire le verità della Storia. Ritrovando felicemente il maresciallo Santovito, gli autori impastano la narrazione di umanità e pietas italianissime che non impediscono di scegliere, anche tanti anni dopo la ferita della Guerra, da che parte stare".
Complimenti ai due autori.

8.12.07

VerdeNero


Quest'oggi al Courmayeur Noir Infestival Sandrone Dazieri, Marcello Fois, Carlo Lucarelli, Valerio Calzolaio e Marco Moro hanno presentato un interessante iniziativa nata da poco più di sei mesi e che pone l'attenzione contro i crimini che vengono commessi contro l'ambiente.
Se si prende atto di tutte le forze messe in campo miranti alla riduzione ai minimi termini di tutto ciò che è pubblico si capisce perchè proprio l'ambiente, bene pubblico per antonomasia, meriti una notevole attenzione e una difesa sempre più urgente da parte di tutti. "Se poi intendiamo l'ambiente in senso pi' ampio - cioè come equilibrio tra processi economici, sociali e ambientali per raggiungere la sostenibilità - esso rappresenta sia il bene comune che le regole per garantirne l'esistenza."
Il sito: http://www.verdenero.it/
Il blog: http://blog.verdenero.it/

Di seguito un articolo di Marco Moro (Direttore editoriale Edizioni Ambiente) che spiega adeguatamente il progetto.

VerdeNero è un'iniziativa di sensibilizzazione sui fenomeni dell'ecomafia che nasce dalla collaborazione tra Edizioni Ambiente e Legambiente.
Ecomafia significa un enorme giro d'affari che prospera sulla sottrazione illegale delle risorse ambientali, sui traffici di animali e opere d'arte, su abusivismi di ogni genere, si scioglie nei mille rivoli della cronaca giudiziaria e degli scandali, rendendo difficile ai non addetti ai lavori coglierne il volto, la dimensione complessiva e, infine, l'effettivo impatto sociale e culturale.
Un fenomeno tanto pervasivo quanto capace di mimetizzarsi nel quotidiano. Per questo Edizioni Ambiente e Legambiente sono convinte che sia necessario favorire un salto di qualità nel livello di informazione e consapevolezza della collettività rispetto a che cos'è l'ecomafia.
Il cuore di VerdeNero è una collana di libri che rappresenta l'incontro di un tema dai risvolti degni di un romanzo con il linguaggio che meglio di qualsiasi altro può descriverlo e renderlo accessibile a tutti: il noir.
Raccontare è il modo più efficace di comunicare. Comunicare èil modo più efficace di combattere chi dall'indifferenza e dal silenzio trae vantaggio, un vantaggio che oggi in Italia significa ventitre miliardi di euro l'anno che alimentano un'economia criminale spesso strettamente intrecciata con quella "legale".

Le uscite del 2007 e le anticipazioni 2008
Con Fuoco! di Giancarlo De Cataldo si è chiusa la prima "annata" di VerdeNero, anzi, i primi sette mesi, visto che la nascita della collana risale solo a maggio di quest'anno. Sandrone Dazieri, Giacomo Cacciatore, Valentina Gebbia e Gery Palazzotto sono gli autori che, appunto sette mesi fa, si sono presi l'onere di "aprire" questa ambiziosa collana e hanno avuto il coraggio di legare i loro nomi a ciò che in quel momento aveva tutto per sembrare una scommessa. Dopo che i primi volumi, Bestie e Fotofinish hanno dato una chiave di accesso alle manifestazioni più perverse e forse meno note della criminalità ambientale (sfruttamento e traffico di specie animali esotiche e corse clandestine), è iniziato un percorso di avvicinamento al core business dell'ecomafia: lo smaltimento illegale di rifiuti e i conseguenti fenomeni di inquinamento, il traffico internazionale di rifiuti pericolosi, l'abusivismo edilizio. In Melma, Eraldo Baldini ha immaginato un futuro nerissimo per ricordarci la storia vera di Marghera e delle molte altre Marghera tuttora sparse per l'Italia. Il suo Petrolchimico dell'Alto Adriatico e la popolazione di reietti che lo abita assomigliano troppo a luoghi e persone reali per concederci la rassicurante certezza che si tratti solo di fantasia.
Piero Colaprico con
L'uomo cannone ha dato un'identità agli insospettabili "burattinai" dei traffici internazionali di rifiuti, coperti da protezioni e connivenze e da un'apparenza di rispettabilità imprenditoriale. Simona Vinci, come giàdetto, ci costringe letteralmente a guardarci attorno, ci mette di fronte alla nostra vulnerabilità nei confronti della "normalità" con cui si perpetra la devastazione del territorio. Giancarlo De Cataldo, infine, sul tema degli incendi fa quello che politica e media continuano a non fare: racconta come stanno le cose, cestinando inequivocabilmente la leggenda che ci vorrebbe popolo di piromani.
VerdeNero è un progetto che acquista forza con il susseguirsi delle uscite, mentre altre voci si aggiungono a quelle che si sono già espresse.
Appuntamento al 2008 quindi, con le prime uscite annunciate: Sguardi rubati di Luca Scarlini e Previsioni del tempo dei Wu Ming.

6.12.07

Buone notizie













Sembrerebbe che le cose per Simone Righi stiano per risolversi al meglio visto che a breve dovrebbe uscire dal carcere dove si trova rinchiuso. Tuttavia oltre a gioire per l'imminente liberazione bisogna fare in modo che cose del genere non accadono più.


Liberta' per Simone
Di Max Bono

Finalmente. Simone Righi sarà presto libero. Un grande sollievo si alza dai nostri cuori. Um uomo ingiustamente detenuto su accuse immaginarie (di intenzione di aggredire autorità locali a Cadice) imprigionato per quasi due mesi sarà liberato. Non per merito delle autorità italiane ne spagnole, rapidissime a prendersi il merito di ciò. Ma perché il giudice ha ridotto l'iniqua cauzione di una iniqua detenzione.
Continua qui.

4.12.07

Dietro le sbarre














Ricevo e pubblico un comunicato che ha al centro la vicenda di Simone Righi, un giovane italiano che per ragioni banali si trova rinchiuso nel carcere di Cadice da quasi due mesi.


Leggi da Santa Inquisizione in Spagna

di Max Bono


Informazioni confuse e contraddittorie. Smentite e smentite delle smentite. La sola cosa sicura è che Simone Righi è incarcerato per niente a Cadice. Ciò che emerge è un quadro addirittura più fosco e tetro della giustizia spagnola e delle leggi autoritarie di quel paese.

In primo luogo le accuse contro Simone non vengono ne da Carmen Obregon del Partido Popular ne da Natalia Alvarez del PSOE, due rappresentanti locali eletti del municipio di Cadice.

Carmen accusa di essere stata colpita al volto da Isabel, l'altra persona arrestata con Simone e liberata dopo tre giorni su cauzione di 3000 Euro.

Dall'altro lato ne Carmen Obregon ne Natalia Alvarez ne il sindaco Teifila Martinez, accusano Simone di aggressione. Solo il guardiaspalle di Teifila Martinez, Ignacio Romana accusa Simone e solo di avere avuto l'intenzione di aggredire ma non aggredire secondo il Diario di Cadice http://www.diariodecadiz.com/186538_ESN_HTML.htm come dichiara la compagna di Simone. Nessuno accusa Simone di aggressione.

Continua qui.



2.12.07

La svastica sul sole


Philip K. Dick - La svastica sul sole
Fanucci

Come sarebbe il mondo se nella seconda guerra mondiale le forze dell'asse avessero prevalso sugli alleati?
Probabilmente la domanda è la stessa che si è posto Philip Dick e che lo ha portato a scrivere La svastica sul sole (The man in the high castle).
Il libro infatti narra di un mondo contemporaneo in cui la Germania del Reich e il Giappone, nazioni vincitrici della Seconda guerra mondiale, hanno imposto una supremazia culturale, politica ed economica sul resto delle nazioni. A l'Italia sono toccate solo le briciole.
L'ideale della supremazia ariana ha preso il sopravvento a tal punto che sembra impossibile la messa in discussione di questo convincimento condiviso. L'Africa è praticamente disabitata e ridotta ad un deserto a causa di una estrema soluzione di sterminio. L'America, secondo accordi presi alla fine della guerra, è stata divisa in tre parti, una amministrata dal Reich, l'altra dai giapponesi e la terza parte, corrispondente alle Montagne rocciose, lasciata come spartiacque tra gli altri due territori.
In questa strana "realtà" si muovono alcuni personaggi fortemente caratterizzati: l'antiquario americano che per aggraziarsi i suoi potenti clienti fa il collaborazionista spifferando l'identità di alcuni ebrei; l'orafo l'ebreo Frank Fink, che in realtà ha cambiato il suo cognome in Frink per non farsi scoprire dai nazisti, che fa affari vendendo oggetti spacciandoli per antichi. Ma anche l'uomo d'affari svedese Baynes e il funzionario nipponico Nobosuke Tagomi.
Ad influire notevolmente sulle azioni delle persone ci sono due libri; uno è L'I Ching, il libro cinese degli oracoli, a cui i personaggi si rivolgono quando devono prendere anche le più stupide decisioni, l'altro è La cavalletta non si alzerà più dello scrittore Hawthorne Abendsen. Quest'ultimo, che è un vero e proprio testo nel testo, è vietato in tutti i territori controllati dal Reich perché parla di un mondo in cui a vincere la seconda guerra mondiale non sarebbero state le forze dell'asse ma le forze alleate e senza l'aiuto della Russia, differenziandosi così anche dalla verità storica.
Alla fine tutti i personaggi messi in scena da Dick si ritroveranno a condividere il medesimo dramma, parte di una serie di complotti messi in atto dalle due nazioni che si spartiscono il mondo e finalizzati alla ricerca della supremazia di uno nei confronti dell'altro.

28.11.07

Premio Scerbanenco


Il Premio Scerbanenco va avanti ed è giunto alla nomina della cinquina di libri che si contenderà il prestigioso premio dedicato al grande scrittore.

I libri che aspirano al premio sono i seguenti:

- Il giovane sbirro di Gianni Biondillo (Guanda)
- Tango e gli altri. Romanzo di una raffica anzi tre di Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli (Mondadori)
- Confine di Stato di Simone Sarasso (Marsilio)
- Al caffè del silenzio di Giorgio Todde (Il Maestrale)
- Le imperfezioni di Valerio Varesi (Frassinelli)

Mi hanno incuriosito molto i feedback positivi che l'opera prima di Simone Sarasso sta ricevendo, e non solo perché in molti ne hanno parlato bene ma anche perché il libro, che è il primo episodio di una trilogia, è dichiaratamente ispirato dalle opere del grandissimo James Ellroy.
Chi ha letto Amirican Tabloid ha certamente dimestichezza con queste parole:

"Erano sbirri corrotti, traditori della Repubblica, politici con le mani sporche di sangue, spacciatori irlandesi in affari con Cosa Nostra, ragazzi in nero pronti a tutto. Se solo un istante delle loro esistenze avesse imboccato una strada diversa, l'Italia come noi la conosciamo non sarebbe esistita. Tra il 1954 e il 1972 questa gente teneva in pugno il Paese. Senza di loro la Storia italiana sarebbe tutta un'altra storia. Da Milano a Roma, da Cuba a New York, un viaggio nero e amaro alle radici di un'Italia senza eroi. La storia di un Paese dilaniato dalle stragi, fatto a pezzi dalle guerre di Partito, cresciuto nel sangue. Un'Italia che ha perso il ricordo dell'onore e dell'innocenza, dove le ideologie sono andate a farsi benedire da un pezzo."

Dicono del libro:

"Un noir sorprendente, messo in pagina con una prosa incalzante e martellata raccontato con la potenza di una realtà più forte dell'invenzione" Irene Bignardi, La Repubblica

"Con un abile congegno narrativo Sarasso conduce il lettore in un viaggio irato e tempestoso, illuminato da squarci improvvisi, attraverso gli anni più difficili della nostra storia recente" Giorgio Boatti, Il Manifesto

"Un affresco potente del nostro paese a partire dal dopoguerra. Un lavoro ambizioso che ha alcuni modelli espliciti (uno su tutti American Tabloid di James Ellroy) e un'originalità che conforta scoprire in un quasi trentenne" Pietro Cheli, Diario

"Attenzione. Siamo di fronte a un libro importante e a un esordio strepitoso. Non perdetevi questo romanzo" Valerio Evangelisti, Carmilla

"Imperdibile. La prima parte di una trilogia scatenata, complottistica e dichiaratamente ispirata alle strategie di scrittura di James Ellroy" Giancarlo De Cataldo, Hot

"Piazza Fontana, 1969. Simone Sarasso sarebbe nato undici anni dopo. Eppure questo libro sembra scritto da chi c'era. Anzi, forse ha in più il vantaggio del distacco" Dario Olivero, Repubblica.it

Insomma, viste le premesse, non resta che leggerlo!

15.11.07

In fondo agli occhi del gatto


Serge Quadruppani non è certamente un autore molto conosciuto, ma chi ha avuto la fortuna di avere tra le mani e leggere La breve estate dei colchici (Giallo Mondadori n°2822) sa benissimo che la sua scarsa notorietà è inversamente proporzionale alla sua bravura.
Dopo alcuni anni di attesa, chi ha apprezzato quel poco e male che è stato pubblicato in Italia del bravo scrittore francese, finalmente ha la possibilità di leggere un nuovo libro. Si tratta di In fondo agli occhi del gatto, edito da Marsilio.
A chi è alla ricerca di informazioni sul libro, rimando alla recensione che Wu Ming 1 ha scritto su Carmilla.
Chi gravita nei dintorni di Milano non può invece mancare alla presentazione che si terrà alla Fnac di via Torino, lunedì 19 novembre alle 18:30.
Oltre all'autore sarà presente e introdurrà la serata Giuseppe Genna.

13.11.07

Niente baci alla francese


Dopo il recente successo con La mano sinistra del diavolo, col quale ha vinto il Premio Camaiore 2007, Paolo Roversi si ripresenta con un nuovissimo libro in uscita il 16 novembre.
Si tratta di Niente baci alla francese ed è il suo terzo libro con una trama gialla.
Il romanzo, anche se non ancora nelle librerie, ha avuto un certo seguito mediatico principalmente per le anticipazioni dalla storia che prevede la morte del primo cittadino di Milano e che ha visto la Moratti commentare con ironia la notizia.
Sabato 17 novembre alle 18:00, alla Libreria del Corso di Milano, ci sarà la presentazione ufficiale.
Saranno presenti l'autore e l'editore Alan D. Altieri.

Libreria del Corso - Corso Buenos Aires, 49/51 - MM Lima

10.11.07

Dashiell Hammett


Quando scrivi di letteratura noir e decidi di parlare di Dashiell Hammett senti che è arrivato un momento catartico. Uno dei più importanti scrittori americani e quello che più di tutti ha influenzato, rivoluzionato ed elevato il romanzo di genere. Maestro e padre del genere "Hard Boiled", a cui in seguito si ispirò Raymond Chandler per il suo Marlowe. E se a questo si aggiunge il fascino della sua breve ed intenza vita si capisce perché è diventato una figura senza tempo che appartiene ormai al mito.

"Hammett ha restituito il delitto alla gente che lo commette per un motivo, e non semplicemente per fornire un cadavere ai lettori; e con mezzi accessibili, non con pistole da duello intarsiate, curaro e pesci tropicali."
Raymond Chandler, La semplice arte del delitto

"Hammett è uno dei miei numi tutelari. E' capace come nessuno di chiudere la trama d'un giallo ricchissimo, formidabile nello spazio d'un racconto lungo o d'un romanzo breve. Eppoi, cosa che non guasta, Hammett era un uomo coraggioso. Quando è stato indagato e processato, insieme con molti intellettuali e uomini di spettacolo, per attività antiamericane, ha mostrato di avere un grande carattere. Stanco, bruciato dall'alcol, ha subito la galera con esemplare dignità e senza spifferare nulla o pentirsi o altre cose del genere.
"
Andrea Camilleri

La vita di Hammett ha anche ispirato un libro, "Hammett" appunto, di Joe Gores. L'opera è ambientata nella Chicago degli anni 20 e raccontata in prima persona. Dal romanzo è stato tratto l'omonimo film del 1982 Hammett - Indagine a Chinatown di Wim Wenders, prodotto da Francis Ford Coppola ed interpretato da Frederic Forrest nel ruolo di Hammett.
Samuel Dashiell Hammett nasce il 27 maggio 1894 a St. Mary's County, sulla costa orientale del Maryland. A soli 13 anni, a causa delle pessime condizioni economiche della famiglia, è costretto a lasciare la scuola per iniziare a lavorare. Farà moltissimi lavori prima di diventare, a 20 anni, investigatore privato per l'Agenzia Pinkerton, esperienza che sarà una fonte di ispirazione per la sua futura attività di scrittore.
Nel 1918 si arruola in un reparto medico dell'esercito americano ed è in questo periodo di guerra che si ammala di tubercolosi. Passato più di un anno riprende il suo lavoro di investigatore ma, sempre a causa della tubercolosi, sarà costretto ad una serie di ricoveri ospedalieri. In questi anni di andirivieni in ospedale conosce una infermiera che diverrà sua moglie e con la quale rimarrà fino al 1931, anno in cui inizierà la relazione, che durerà per tutta la sua vita, con la scrittrice di teatro Lillian Hellman. Nel maggio del 1921 si trasferiranno a San Francisco e da questo momento in poi, anche a causa della pessima salute, smetterà di fare il detective e si dedicherà a tempo pieno alla scrittura. Nel 1922 inizia a collaborare, prima con la rivista "Smart Set" e poi con "Black Mask", sulla quale uscirà il suo primo racconto The Road Home. Seguirà la pubblicazione di una lunga serie di racconti, molti dei quali con protagonista un suo famoso personaggio, Continental Op, che comparirà in 28 racconti e due romanzi.
A partire dal 1927 si concentrerà molto sui suoi romanzi. Negli anni che vanno dal 1929 al 1934 ne usciranno quattro, prima a puntate su "Black Mask" e successivamente revisionati e pubblicati in volume. Piombo e sangue, Il bacio della violenza e Il falcone maltese uscirono nel 29, nel 1931 uscì La chiave di vetro. Mancano solamente L'uomo ombra che uscì nel 1934, Donna al buio pubblicato nel 1951 e Tulip, romanzo incompiuto che venne pubblicato nel 1966.
I primi due romanzi di Hammett hanno come protagonista quel Continental Op, detective privato al servizio dell'Agenzia Continental, fisicamente grassoccio e cinico di carattere, già conosciuto in molti suoi precedenti racconti. Ed è proprio con questo personaggio che Hammett trae spunti dalla sua personale esperienza di investigatore.
Ma è certamente Sam Spade, protagonista de Il falcone maltese, terzo romanzo di Hammett, il personaggio con cui viene identificato l'autore; Sam Spade è esattamente quello che Marlowe rappresenta per Chandler. Con la differenza però che, mentre Marlowe fu protagonista di tutta la produzione del suo autore, Spade appare solo in questo romanzo e in alcuni racconti. Quello che certamente ha decretato il successo del personaggio, oltre alla magistrale interpretazione di Humphrey Bogart nel film di John Houston, che lo ha reso un personaggio popolare, è la sua forte caratterizzazione: un personaggio cinico, calcolatore e spietato che si muove in un mondo senza scrupoli usando le armi della mistificazione e del raggiro per risolvere le complicatissime situazioni che si trova ad affrontare.
L'altro capolavoro di Hammett (il preferito dell'autore) è La chiave di vetro, romanzo con a centro un personaggio, Ted Beaumont, che è esattamante l'immagine speculare del suo autore: alto, magro, coi baffi, un forte bevitore, malato di tubercolosi, cinico e un inguaribile idealista. Stilisticamente più maturo e distaccato dai clichè tipici dell'"Hard Boiled", il romanzo èincentrato su una ingarbugliata vicenda di corruzione politica e rappresenta la volontà dell'autore di avvicinarsi ad un tema a cui era molto sensibile.
Il 1934 è l'anno in cui termina di scrivere e pubblica L'uomo ombra il suo ultimo romanzo compiuto. Romanzo con al centro una coppia di coniugi sui generis, probabilmente ispirato dalla sua vita con la compagna Lillian Hellman. Sempre nello stesso anno scrive e sceneggia il primo racconto del fumetto Agente Segreto X-9 dal titolo Il Dominatore e realizzato dall'allora esordiente Alex Raymond.
In questi anni Hammett ridurra notevolmente la sua produzione letteraria, rimanendo pero molto attivo lavorando in radio, per il teatro, per i fumetti e intensificando la sua attività politica in vari movimenti marxisti e antifascisti.
Nel 1942 viene eletto presidente della Lega degli Scrittori Americani. Sempre nel 1942, nonostanete il suo stato di salute, nel pieno del secondo conflitto mondiale, riesce ad arruolarsi volontario nell'esercito dove redigerà anche un giornale dell'esercito.
Al ritorno la sua dipendenza dall'alcol si intensifica e a causa del peggioramento della sua salute è costretto ad intraprendere una cura per disintossicarsi dall'alcol. Ci riuscirà ma in agguato c'è la persecuzione politica del senatore Mc Carthy. Vengono presi di mira tutti gli artisti che hanno simpatie di sinistra, molti saranno costretti a lavorare sotto falso nome o a sospendere il proprio lavoro, o come Chaplin ad andare via dagli Stati Uniti.
Hammett viene processato e ingiunto a testimoniare sui nomi dei contribuenti ad un fondo, di cui Hammett era tesoriere, destinato alla libertà provvisoria su cauzione di sospettati comunisti in attesa di processo. Rifiuta di testimoniare e viene condannato a sei mesi di carcere. Ritornato in libertà si ritrova estromesso da qualsiasi attività, Hollywood taglia i ponti e le sue opere vengono proibite. Con la scusa di una vecchia storia di tasse verrà nuovamente chiamato in tribunale per crimini contro lo stato e il processo si concluderà con la confisca di tutti i suoi beni.
Si ritira in solitudine, in stato di povertà, vivendo da solo fino al 1956, quando il continuo aggravarsi della sua salute lo costringe a trasferirsi in casa della compagna storica.
Nel 1960 la tubercolosi si trasformò in cancro e diede inizio ad un'agonia destinata a protrarsi fino al 10 gennaio 1961 quando Hammett morì in un ospedale di New York.

Romanzi
1929. Piombo e sangue (Red Harvest)
1929. Il bacio della violenza (The Dain Curse)
1930. Il falco maltese (The Maltese Falcon)
1931. La chiave di vetro (The Glass Key)
1933 - Donna al buio (Woman in the Dark)
Pubblicato in tre puntate sulla rivista "Liberty" in volume uscì solo nel 1951
1934. L'uomo ombra (The Thin Man)
1966. Tulip (Tulip). Opera incompiuta

Racconti
1923. Ricordi di un detective privato (From the Memoirs of a Private Detective) - raccolto in "150 anni in giallo" (Mondadori)
1924. Tutto in un'ora (One Hour) - raccolto in "150 anni in giallo" (Mondadori)
1924. Chi ha ucciso Bob Teal? (Who Killed Bob Teal?) - raccolto in "L'età d'oro del crimine" (Anabasi)
1932. Un uomo chiamato Spade (A Man called Spade) - raccolto in "Inverno giallo '74-'75" (Mondadori)
1967. L'istinto della caccia, Mondadori; Feltrinelli 2008

Filmografia
1930. Roadhouse Nights (da Piombo e sangue)
1931. Il falco maltese (The Maltese Falcon)
1931. Le vie della città (City Streets)
1934. L'uomo ombra (The Thin Man)
1934. Woman in the Dark (da Donna al buio)
1935. Mister Dynamite (da On the Make)
1935. The Glass Key (da La chiave di vetro)
1936. Satan Met a Lady (da Il falcone maltese)
1936. Dopo l'uomo ombra (After the Thin Man)
1939. Si riparla dell'uomo ombra (Another Thin Man)
1941. Il mistero del falco (The Maltese Falcon)
1942. La chiave di vetro (The Glass Key)
1943. Quando il giorno verrà (Watch on the Rhine)
1945. Uomo ombra torna a casa (The Thin Man Goes Home)
1947. Il canto dell'uomo ombra (Song of the Thin Man)
1981. The Wizard of Malta (da Il falcone maltese)
1985. Bande (da La chiave di vetro)
1990. Crocevia della morte (Miller's Crossing) [da Piombo e sangue e La chiave di vetro]
2002. No Good Deed - Inganni svelati (The House on Turk Street)

30.10.07

Giù le mani dalla Scighera


Anche questa è una storia nera..
La Scighera è un locale arci che fa cultura: spettacoli teatrali, concerti, presentazione di libri (poco tempo fa sono stato alla presentazione di Manituana dei Wu Ming), corsi di teatro, di fotagrafia e molte altre cose. E tutto ciò non in maniera occasionale, come molti altri locali arci che chiedono l'affiliazione solo per convenienza fiscale, ma in maniera continuativa.
La Scighera è anche uno dei pochi locali di Milano in cui puoi comprare una birra media a 3 euro e 50.
La Schighera è un locale popolare che sta avendo parecchi problemi con la polizia locale; continui controlli e multe salate e un atteggiamento ai limiti della persecuzione.
La Scighera a causa dell'ennesimo controllo e per delle motivazioni ridicole dovrà restare chiusa il 13, 14 e 15 Novembre e per protestare contro tutto ciò è in atto una mobilitazione della quale potrete trovare qui tutti i dettagli.

28.10.07

Il sangue degli altri


Esordio letterario per Antonio Pagliaro, amico della blogosfera che con Il sangue degli altri ci presenta un thriller dal respiro internazionale.

Questa la scheda che si può leggere su sito dedicato al libro:

Palermo. La Casinò Trinacria, con la benedizione della politica locale e la mediazione della società lettone Paradise, ottiene la concessione per aprire due case da gioco. Intorno a questo lucroso affare tira però una brutta aria. Il presidente della Casinò Trinacria viene assassinato sotto gli occhi di Lo Coco, un giornalista a cui aveva promesso importanti rivelazioni.
In un crescere di misteri e omicidi, conducendo un'indagine che lo mobilita non solo professionalmente, Lo Coco scopre collegamenti tra alcuni morti sulle strade palermitane e crimini di guerra.
La figura di un criminale militare russo ricercato dalla polizia di mezza Europa è il centro di questa inchiesta, che porta il giornalista fino a Groznyj - nella Cecenia di una guerra di inaudita ferocia - e poi a Mosca e a Riga, per affrontare una amara verità.

Info:

25.10.07

Griffu


Jean Patrick Manchette, Jaques Tardi - Griffu

BD


"Pronto signor Manchette? Sono Griffu... Signor Manchette, perché devo sempre trovare violenza sulla mia strada? Questa domanda mi ossessiona!"
"Insomma Griffu, non ti preoccupare! ... tu sei un personaggio di genere che si collega non solo al fumetto ma anche al romanzo noir americano, e anche a quello francese attuale, al cinema noir americano, ad Humphrey Bogart... a tutto questo... a tutto un genere, il noir, che descrive un mondo che, dal 1920 ad oggi, è completamente dominato da stronzi... con poliziotti che sono proprio stronzi, politici che sono stronzi anche loro, e persone che combattono come cani rabbiosi per il potere e per saltare alla gola degli altri! Non è una situazione molto diversa da quella che vedo tutti i giorni nella realtà!"

Questa è l'ipotetica telefonata tra Griffu e il suo creatore Jean Patrick Manchette, che lo stesso Manchette inserisce prima dell'inizio della storia, quasi a voler avvertire il lettore di che pasta è fatto il fumetto che si trova tra le mani e che si accinge a leggere. Le tavole sono magistralmente disegnate da Jaques Tardi, di certo a suo agio con le ambientazioni noir in quanto già sperimentate assieme al grandissimo Leo Malet (ricordiamo Nebbia sul ponte di Tolbiac).
Il nostro Griffu è un avvocato singolare dal carattere un poco rude che vive in una Parigi per niente assomigliante a quella da cartolina, bella e accomodante, presente nell'immaginario dei più. Griffu si muove in una Parigi che l'autore definisce "malata", dove regna il cinismo e il colore dominante è il grigio. Nella storia, pubblicata per la prima volta nel 1977 e ristampata circa un anno fa per la serie Alta Fedeltà dalla Edizioni BD, Griffu viene assoldato in maniera rocambolesca da una giovane donna, ritrovandosi coinvolto in una storia di sfratti che non promette niente di buono, e infatti diventerà il centro di abusi edilizi manovrati da criminali e politici corrotti. Una storia di sopraffazione a cui Griffu vuole a tutti i costi porre rimedio, stanco di vedere le già misere vite della povera gente vessate ulteriormente.
In questo noir tagliente la poetica di Manchette esplode con tutta la sua forza. Da sempre ossessionato dal potere e dalla violenza, elemento comune di tutte le sue opere, Manchette costruisce un congegno narrativo intriso interamente da questi elementi, consegnandoci un mondo in cui l'uomo si muove al limite del mondo animale, rispondendo spesso e volentieri alla logica animalesca del pesce grosso che mangia il pesce piccolo con l'aggravante però che per lui in gioco non c'è la sopravvivenza ma la semplice e perversa bramosia del potere.

27.9.07

The Historian - Il Discepolo (E. Kostova)

The Flying Italian: The Historian - Il Discepolo (E. Kostova)
Ciao Sauron. Se non l'avessi giá letto, ti consiglio questo romanzo. Un po' lunghetto ma interessante.

Un abbraccio,
the flying italian

4.8.07

Il contesto


Leonardo Sciascia - Il contesto
Adelphi



Non è un caso se ho scelto questo libro per interrompere una pausa durata più di due mesi. Sciascia è uno dei miei autori preferiti, Il Contesto è il suo libro che probabilmente mi è piaciuto di più e inoltre mi è stato regalato da una delle persone che mi sono più vicine in questo momento.
Sembra che questo romanzo Sciascia lo abbia iniziato quasi per gioco, ma evidentemente, visto il risultato, il serio ha avuto il sopravvento sul faceto.
Con Il contesto, in cui si fa uso della tecnica poliziesca, Sciascia abbandona la visione illuministica presente nei suoi romanzi precedenti, in cui c'era spazio per ipotesi di riforme politiche e sociali, e mette in scena tutto il pessimismo di cui si può essere capaci. Oggetto della sua analisi è il potere tout court e lo configura come un'entità (ordine) onnipotente dal quale è impossibile sfuggire e al quale si genuflettono indistintamente autorità dello stato e politici, assieme ad ecclesiastici e mafiosi.
E in un clima spettrale, in cui i principi non valgono più nulla e le ideologie non sono altro che dei simulacri, l'audacia ed il coraggio di un poliziotto e di un giornalista in un imprecisato paese siciliano rappresentano il pretesto per celebrare il trionfo del male.
Il bravo ispettore Rogas viene chiamato ad indagare su una serie di misteriosi assassinii di giudici e, nel tentativo di sfidare la rete di losche connivenze scoperte in fase di indagine, tra poteri statali, forze di opposizione, gruppi rivoluzionari e mafiosi, scopre un complotto contro lo Stato e in breve tempo viene fatto fuori.
Tutta la vicenda viene sbrogliata dal coraggioso giornalista Cusan che, ingenuo e audace, si rivolgerà ad un amico comunista affinché, almeno lui, pubblichi la verità sul suo giornale. Ma anche l'amico è parte integrante del sistema perverso e, proprio con la complicità dell'amico, diverrà vittima di un agguato di mafia.

"Tornò ad aver paura che il canyon era in ombra. Ora scrivo tutto si disse.
Scrisse per più di due ore. Rilesse. Bene. Benissimo. Forse sono le sole pagine mie che resteranno: un documento. Piegò in due il documento. E dove lo metto? Il
Don Chisciotte, Guerra e pace, la Recherche? Un libro da salvare, un libro che salvi il documento.
Scelse, naturalmente, il
Don Chisciotte."


Questo post è dedicato a Peter Rozovsky, lui sa perché.

24.5.07

Cinque incipit


Raccolgo volentieri la corda che big Sauro mi getta...
Cinque incipit a portata di mano.






Il primo.
Peter Dexter - Train

A quel punto della storia, Packard non si era mai innamorato, e non si fidava di quanto sentiva dire in proposito (per sempre, mia adorata, con tutto il cuore, sino alla fine dei tempi, più della vita stessa, con ogni fibra del mio essere, oh my darling Clementine ecc.). Gli sembrava fuori dal suo controllo, e complicato.

Il secondo.
Tomasi Di Lampedusa - Il gattopardo

"Nunc et in hora mortis nostrae. Amen."
La recita quotidiana del Rosario era finita. Durante mezz'ora la voce pacata del Principe aveva ricordato i Misteri Dolorosi; durante mezz'ora altre voci, frammiste avevano tessuto un brusio ondeggiante sul quale si erano distaccati i fiori d'oro di parole inconsuete: amore, verginità, morte; e mentre durava quel brusio il salone rococò sembrava aver mutato aspetto; financo i pappagalli che spiegavano le ali iridate sulla seta del parato erano apparsi intimiditi; persino la Maddalena, fra le due finestre, era sembrata una penitente anzichè una bella biondona, svagata in chissà quali sogni, come la si vedeva sempre.

Il terzo.
Bret Easton Ellis - American Psycho

LASCIATE OGNI SPERANZA VOI CH'ENTRATE sta scritto bacchiato a grandi lettere rosso sangue sul muro della Chemical Bank vicino all'angolo tra l'Undicesima e la Prima e la scritta è tanto grossa da saltare agli occhi dal sedile posteriore del taxi che strattona nel traffico proveniente da Wall Street e proprio mentre Timothy Price nota quelle parole sopraggiunge un autobus e la pubblicità di Les Misérables sulla fiancata va a coprirgli la visuale, ma Price che è alla Pierce & Pierce e ha ventisei anni, non sembra farci caso e dice al tassista che gli darà cinque dollari se alza il volume della radio, c'è Be My Baby sullaWYNN, e il conducente, un nero non americano, esegue.

Il quarto.
Leo Malet - Nodo alle budella

Ero in un ufficio postale. Non sapevo proprio cosa ci stavo a fare in un posto del genere, ma c'ero. Proprio così. E mi sentivo in trappola.

Il quinto.
Voltaire - Candido

C'era in Westfalia, nel castello del signor barone di Thunder-ten-tronckh, un giovane a cui la natura aveva fatto dono dei modi più squisiti. L'aspetto annunciava l'animo suo. Al retto giudizio univa la semplicità di spirito, e per questo, credo, lo avevano soprannominato Candido.

19.5.07

Solea


Jean Claude Izzo - Solea
e/o


L'ultimo episodio della Trilogia Marsigliese di Jean Claude Izzo è un colpo al cuore che ti tormenta a tempo indeterminato. Innanzitutto perché sei consapevole che è l'ultimo capitolo di un fiume narrativo epico che ti ha fatto amare è odiare con una forza e un trasporto come solo i grandi libri riescono a fare. Ti ha fatto amare una città complessa che è un crogiolo di culture, le sue viuzze, i suoi profumi contrastanti, il suo mare e il suo cielo, la sua luce di speranza. Ti ha fatto amare il coraggio degli uomini e odiare tutto il male che nel mondo gli stessi uomini riescono a produrre.
Ma non è solo per questo. Non sono solo gli addii, a cui si deve aggiungere anche quello di Fabio Montale, che rende nerissimo questo romanzo. Quello che rende veramente difficile mandare giù il groppone è la mancanza di una via d'uscita, di uno spiraglio di luce proiettato verso quello che sarà.
In Solea l'ex sbirro Montale, per dare aiuto a Babette, giornalista intrepida sua ex amante, impegnata in una rischiosa inchiesta su mafia e corruzione, si ritrova immischiato in un mondo senza scrupoli dove tutto è sacrificabile in nome del denaro e del potere.
La mafia sta cercando Babette perché in procinto di pubblicare un reportage con dei contenuti che potrebbero scombussolare i piani di potenti e mafiosi e, sicura che la giornalista sia in contatto con Montale, gli mette alle calcagne un misterioso e spietato killer che seguirà Montale giorno e notte e seminerà paura e morte tra chi gli sta più vicino, fino all'epilogo più triste e poco consolante che ci si possa aspettare.
I malati di cuore sono avvertiti.

9.5.07

La principessa di sangue

Prevista per il prossimo Luglio la pubblicazione di un libro di Jean-Patrick Manchette ancora inedito in Italia. Dopo Il caso N'Gustro, pubblicato lo scorso anno, è la volta di La principessa di sangue, nono e ultimo romanzo, uscito postumo, in cui Manchette ci presenta una trama internazionale. Siamo nel 1950 e al centro della scena si muove un commando di rapitori che si ammazzano a vicenda intorno a una ragazzina gravemente ferita. Sei anni più tardi, la protagonista del romanzo, la fotografa Ivory Pearl, soprannominata "la Robert Capa donna", sfinita dall'aver ritratto gli svariati conflitti dal dopoguerra, parte per Cuba per isolarsi sopra una montagna. Ma a certi destini non si sfugge; venuta a riposarsi da una vita di stress e di orrori la donna si ritroverà nel cuore di una spietata caccia in mezzo alla natura selvaggia, accompagnata da un uomo e una bambina, due sconosciuti di cui sarà costretta suo malgrado a condividere il destino.

1.5.07

1° Maggio 1947














"Portella della Ginestra" Renato Guttuso

In Sicilia, esattamente sessant'anni fa, in una fase caratterizzata da un forte riscatto sociale e politico, in cui il mondo contadino organizzato aveva conquistato il diritto ad occupare e avere in concessione le terre incolte e cercava così di emanciparsi da anni di sottomissione ad un opprimente potere feudale, si consumava la pagina più sanguinosa del Primo Maggio Italiano.
Secondo una usanza che risale all'epoca dei fasci siciliani (vietata nel periodo fascista), per festeggiare il 1° Maggio, moltissimi contadini, uomini, donne, bambini ed anziani, si erano dati appuntamento nella piana di Portella della Ginestra, una località in provincia di Palermo. Ma questa volta ad attenderli, armati di mitragliatrici, c'erano gli uomini della banda di Salvatore Giuliano, che iniziarono a sparare sulla folla a pochi minuti dall'inizio dalle parole del primo oratore. Alla fine si contarono 11 morti e più di 50 feriti.
Qui ho trovato un bellissimo pezzo che rende bene l'idea di quello che accadde:

[La vecchia credeva che fossero mortaretti e cominciò a battere le mani festosa. Rideva. Per una frazione di secondo continuò a ridere, allegra, dentro di sé, ma il suo sorriso si era già rattrappito in un ghigno di terrore. Un mulo cadde con il ventre all'aria. A una bambina, all'improvviso, la piccola mascella si arrossò di sangue. La polvere si levava a spruzzi come se il vento avesse preso a danzare. C'era gente che cadeva, in silenzio, e non si alzava più Altri scappavano urlando, come impazziti. E scappavano, in preda al terrore, i cavalli, travolgendo uomini, donne, bambini. Poi si udì qualcosa che fischiava contro i massi. Qualcosa che strideva e fischiava. E ancora quel rumore di mortaretti. Un bambino cadde colpito alla spalla. Una donna, con il petto squarciato, era finita esanime sulla carcassa della sua cavalla sventrata. Il corpo di un uomo, dalla testa maciullata cadde al suolo con il rumore di un sacco pieno di stracci. E poi quell'odore di polvere da sparo.
La carneficina durò in tutto un paio di minuti. Alla fine la mitragliatrice tacque e un silenzio carico di paura piombò sulla piccola vallata. In lontananza il fiume Jato riprese a far udire il suo suono liquido e leggero. E le due alture gialle di ginestre, la Pizzuta e la Cumeta, apparvero tra la polvere come angeli custodi silenti e smarriti.
Era il l° maggio 1947 e a Portella della Ginestra si era appena compiuta la prima strage dell'Italia repubblicana.]


La strage di Portella della Ginestra non è altro che l'episodio più sanguinoso messo in atto contro l'offensiva del movimento contadino che, assieme alla vittoria elettorale del blocco del popolo alle elezioni per l'assemblea regionale, rappresentava una forte minaccia agli interessi delle forze reazionarie. Nel periodo erano frequenti intimidazioni e attentati contro sindacalisti e esponenti dei movimenti progressisti.
La notizia della strage si diffuse in breve tempo e suscitò un forte sgomento in tutta Italia. La Cgil per il 3 maggio proclamò uno sciopero generale. Immediatamente prese piede l'ipotesi della strage politica, ma purtroppo le indagini furono compromesse dalla volontà di una parte delle forze di governo ed in particolare del ministro dell'interno dell'epoca, Mario Scelba, di escludere in partenza la pista politica. Nonostante il primo rapporto dei carabinieri indicasse come possibili mandanti, proprietari terrieri, mafiosi ed esponenti dei partiti conservatori, le indagini frettolose e superficiali attribuirono tutte le colpe al bandito Giuliano; giustiziato, 3 anni dopo, dal suo luogotenente Gaspare Pisciotta, che a sua volta fu avvelenato in carcere nel 1954 dopo aver preannunciato clamorose rivelazioni sui mandanti della strage di Portella.
Buon 1° Maggio.

24.4.07

Il buio oltre la siepe

Harper Lee - Il buio oltre la siepe
Feltrinelli


Harper Lee non può essere considerata una scrittrice prolifica, ma in quel poco che ha scritto c'è un certo libro che si chiama Il buio oltre la siepe, libro che vale molto di più dell'intera bibliografia di molti prolifici scribacchini. Provare per credere. Avvertimento, se c'è qualcuno che ama Joe R. Lansdale (io molto) e lo considera uno scrittore originale, sappia che dopo aver letto Il buio oltre la siepe potrebbe cambiare idea. Ma è un rischio che dovete assolutamente correre.
Iniziamo. Negli anni Trenta, nel profondo sud degli Stati Uniti, luogo dove il razzismo era la regola fondante del "vivere civile", la famiglia di Atticus Finch, orfana della madre, ma circondata dall'affetto della governante di colore Calpurnia, si ritrova al centro di una incredibile ed emozionante storia di amicizia, coraggio e ricerca di giustizia.
L'estate è alle porte e i figli di Atticus, Jem e la piccola ribelle Scout, assieme al novello amico Dill, sono pronti ad immergersi nella spensieratezza delle vacanze estive. E tra i giochi preferiti dell'estate ci sarà quello di scoprire il mistero di Boo Radley, un uomo che vive rinchiuso in una casa da cui tutti consigliano di stare lontani.
Ma l'episodio centrale della storia, inizia quando un povero negro viene accusato di violenza carnale nei confronti di una ragazza bianca e Atticus Finch, avvocato, viene incaricato d'ufficio nella difesa dello sventurato. In breve tempo, quello che sembra essere un caso scontato, in cui l'avvocato di turno si limita a fare il suo "dovere", e cioè assicurare un negro agli strumenti del boia, grazie al coraggio e alla caparbietà di Atticus, si trasformerà in un caso che alimenterà gli animi di tutta una contea e stravolgerà letteralmente la vita della sua famiglia. Atticus sarà minacciato e i suoi figli saranno insultati perché amici dei negri, ma per i Finch la giustizia è una cosa seria e non saranno certamente le minacce e le umiliazioni a fargli invertire la rotta; fino in fondo senza pensare alle conseguenze. D'altronde i figli li ha educati bene, verso la fine del libro si può assistere a Scout che risponde: "Atticus dice che imbrogliare un uomo di colore è dieci volte peggio che imbrogliare un bianco... Dice che è la peggior cosa che si possa fare".
Questa vicenda, raccontata dalla piccola Scout, segnerà l'ingresso, per lei e gli atri bambini, in un mondo, quello degli adulti, permeato di malvagità ed ipocrisia, e gli insegnerà che la paura non dimora nell'ignoto ma nei fatti tangibili della vita.
Ho letto che nel 2001 il sindaco di Chicago ha fatto acquistare migliaia di copie del libro e le ha fatte distribuire nelle varie biblioteche della città; io penso che oggi, in un'Italia in cui per qualsiasi problema si punta il dito contro gli immigrati (anche il maltempo, una volta additato al governo), la lettura de Il buio oltre la siepe sia da somministrare anche ricorrendo alla tortura.

16.4.07

Analogia nera

Un po' di tempo fa, grazie al pensiero di un caro amico, ho letto La vita è altrove di Milan Kundera.
Nella parte iniziale del libro, l'autore fa una considerazione che si può racchiudere in queste brevi parole: quando le atrocità perpetrate da un regime, in nome di qualsivoglia ideologia, vengono condivise o taciute dalla massa indistinta della popolazione, l'entità del disastro "non si avverte". Ma quando la stesse atrocità vengono condivise e taciute dal Poeta, da un bravo Poeta, che addirittura "regna a fianco del carnefice", la dimensione del disastro si fa enorme e inquantificabile (il riferimento è diretto a Paul Eluard che non sottoscrive il manifesto redatto da André Breton di protesta surrealista contro il primo processo di epurazione politica di Mosca nel 1936).
In maniera analoga, quando "vittima" del pregiudizio e del luogo comune, elementi costituenti della xenofobia, è la stessa massa indistinta di cui parla Kundera, liquidi la cosa attribuendone la causa all'ignoranza e alla superficialità, alla banalita del medio insomma. Ma quando a cadere in questi meccanismi distruttivi sono persone vicine, che reputi assolutamente portatori di intelligenza, persone curiose e creative, l'entita del disastro, personale questa volta, si manifesta con una rabbia che stenti a controllare. L'unico desiderio che hai è quello di chiuderti in una stanza piena di oggetti di cristallo e spaccare letteramente tutto, gridando fino a perdere l'ultimo filo di voce.
Scusate, ieri è stata proprio una serata di merda.

12.4.07

Manituana


Dopo una attesa durata cinque anni, lo scorso 20 marzo è uscito Manituana (Einaudi - Stile Libero, 17.50 euro) il nuovo romanzo di Wu Ming, nome collettivo usato dai cinque scrittori italiani autori del bellissimo best seller Q.
Proprio oggi a Roma è iniziato un tour di presentazioni di Manituana che, nei mesi a venire, portera gli autori in giro per l'Italia. Esattamente tra una settimana, giovedì 19 aprile, ci saranno due presentazioni a Milano. La prima, con inizio alle 18:30, sarà alla Biblioteca Vigentina, in Corso di Porta Vigentina 15, alla quale interverrà anche lo scrittore Marco Philopat.
La seconda sarà alle 21:30 in un bel locale Arci della Bovisa, storico quartiere di Milano; il locale è La Scighera, via Candiani 131.
Il calendario completo con tutte le presentazioni di aprile-maggio lo trovate qui.

11.4.07

James Ellroy

Ci siamo. James Ellroy, ovvero una autentica leggenda vivente. Vero nome Lee Earle Ellroy, nato a Los Angeles, California, il 4 marzo 1948.
L’infanzia del piccolo James è un vero inferno, ad appena dieci anni la madre Geneva viene assassinata a El Monte, località dove, assieme alla madre, si era trasferito quando il padre Armand, pessimo soggetto, sfaticato e dalle tendenze nichiliste, li aveva abbandonati. Il delitto rimarrà irrisolto e segnerà pesantemente il carattere di Ellroy. All’età di diciassette anni perde anche il padre e con lui l’ultimo legame (anche se blando) con una figura genitoriale. Passerà la giovinezza tra gli eccessi: alcool, droga, piccola delinquenza, carcere, lavori occasionali, feticismo, overdosi e ricoveri; passando attraverso il filo conduttore degli orrori psichici dovuti all’infanzia inesistente.
Oltre all’assassinio della madre avvolto dal mistero, che certamente ha avuto un ruolo centrale nella nascita della sua autentica passione per il mondo criminale, va menzionato anche un libro (The Badge di Jack Webb) regalategli dal padre poco prima che morisse e che, a detta dell’autore, è stato un input importante per la sua futura carriera di scrittore. E non va ovviamente dimenticato quell’omicidio efferato ai danni di Elisabeth Short, anch’esso rimasto irrisolto e conosciuto come il caso “Dalia Nera”, che ha rappresentato un incredibile parallelismo col caso della madre e lo ha portato, molti anni dopo, a trattare la vicenda nel suo famoso libro The Black Dahlia, primo episodio della bellissima "Tetralogia di Los Angeles" e recentemente portato al cinema da Brian De Palma.
Ancora più che in The Black Dahlia, l’altro libro in cui l’autore si immerge letteralmente nel suo passato è My dark places, vero e proprio viaggio nella genesi di una mente disturbata. In un intervista di qualche anno fa per l'Espresso (19 Aprile 2001) Carlo Lucarelli gli domanda: "Ne I miei luoghi oscuri arriva così in fondo da raccontare le cose più intime di se stesso e della sua vita, compresa l'autopsia di sua madre uccisa brutalmente da un maniaco. Non credevo che uno scrittore potesse arrivare così in fondo nel suo cuore."
"Con quel libro non cercavo di scavare da nessuna parte. Non volevo esorcizzare nessun demone. Volevo solo scoprire chi aveva ucciso mia madre e nel fare questo ho dovuto scrivere pezzi della mia biografia. L'ho scritto per onorare mia madre. Non è stato un libro difficile: ho solo dovuto dire la verità."
La risposta ha dell'incredibile, e chi ha letto il libro può capire facilmente perché.
Dopo aver achiviato la "Tetralogia di Los Angeles", composta, oltre che da The Black Dahlia, da The Big Nowhere, LA Confidential e White Jazz, e dopo aver inseguito il fantasma della madre con My dark places, Ellroy si concentra in un progetto in cui l'oggetto della sua analisi è la genesi della recente storia americana. La così detta "Trilogia Americana" si apre con American Tabloid, in cui Los Angeles rappresenta solo un punto di partenza per indagare nell'America degli anni settanta, dove si muovono tre personaggi in bilico tra crimine e giustizia, ideali e tornaconto personale, in un viaggio allucinante che attraversa la Baia dei Porci e culmina con l'omicidio di John Kennedy e dove CIA, FBI, Mafia, Ku Klux Klan, castristi e sbirri tessono la tela della storia sotterranea degli Stati Uniti di quegli anni. Uno dei libri più belli che ho letto negli ultimi anni.
Alcuni dei memorabili personaggi di questo libro si ritrovano nel secondo episodio della trilogia. Sei pezzi da mille (The Cold Six Thousand) inizia dove American Tabloid finisce e si conclude, passando per Martin Luther King, Watts, il Vietnam, la protesta giovanile, Jimmy Hoffa, Edgar Hoover, Sonny Liston, Jack Ruby, Lee Oswald, Sirhan B. Sirhan, con l'omocidio dell'altro Kennedy: Bob. Il terzo episodio della "Trilogia Americana" dovrebbe uscire quest'anno (2007).
Tutta l'opera di James Ellroy è nera, nerissima, e al centro della quale si muve un mondo senza redenzione in cui gli eroi sono "nudi" e i criminali la fanno da padroni. (Vi viene in mente qualcosa?).

Bibliografia
1981. Brown's Requiem (Prega Detective, Mondadori)
1982. Clandestine (Clandestino, Mondadori)
1986. Killer on the Road o Silent Terror (L'angelo del silenzio, Mondadori)
1994. Hollywood Nocturnes (Notturni Hollywoodiani, Mondatori)
1996. My Dark Places (I miei luoghi oscuri, Bompiani )
1999. Killer on the Road
1999. Crime Wave (Corpi da reato, Bompiani)
1999. Tijuana, mon amour (Tijuana, mon amour, Bompiani)
2002. Grave Doubt (Il dubbio letale, Bompiani)
2004. Destination: Morgue (Destination: Morgue, Bompiani)
2005. Hot-Prowl Rape-O (Scasso con stupro, Bompiani)
2006. Jungletown Jihad (Jungletown Jihad, Bompiani)

Trilogia Loyd Hopkins
1984. Blood on the Moon (Le strade dell'innocenza, Mondadori)
1984. Because the Night (Perché la notte, Mondadori)
1985. Suicide Hill (La collina dei suicidi, Mondadori)
2001. Los angeles nera, Mondadori (In questo volume sono raccolti i tre romanzi della Trilogia Loyd Hopkins

Tetralogia di Los Angeles
1987. The Black Dahlia (Dalia nera, Mondadori)
1988. The Big Nowhere (Il grande nulla, Mondadori)
1990. L.A. Confidential (L.A. Confidential, Mondadori)
1992. White Jazz (White Jazz, Mondadori)

Trilogia criminale americana
1995. American Tabloid (American Tabloid, Mondadori)
2001. The Cold Six Thousand (Sei pezzi da mille, Mondadori)
2007. (?) dovrebbe uscire quest'anno

Filmografia
1988. Cop
1997. L.A. Confidential
1998. Brown's Requiem (Prega Detective)
2002. Stay Clean
2002. Dark Blue
2006. The Black Dahlia

Web

2.4.07

Trilogia della città di M.

Piero Colaprico - Trilogia della città di M.

Tropea

Con la Trilogia della città di M., operazione che vanta illustri precedenti (solo per citarne alcuni, Trilogia di New York di Paul Auster e Trilogia della città di K. di Agota Kristof), Piero Colaprico ci consegna una Milano contemporanea difficile e allucinata, dove un'umanità molteplice, fatta di criminali, modelle, magistrati, politici, spacciatori e gente comune, compone un quadro caratteristico di una città che non è altro che lo specchio di un mondo in perenne cambiamento.
In questo libro, in cui si riconosce un ruolo centrale a Milano e ai suoi quartieri storici, Colaprico mette in scena un nuovo personaggio. Francesco Bagni, ispettore della omicidi, è un personaggio decisamente diverso da quel maresciallo Binda protagonista dei precedenti libri di Colaprico, alcuni dei quali scritti assieme al compianto Pietro Valpreda. Figlio di immigrati italiani, che dalla Sicilia si sono spostati in Svizzera, il giovane Bagni finiti gli studi superiori si traserisce a Milano e iniza a fare il poliziotto. Caparbio e molto bravo sul lavoro, non esita a coltivare qualche amicizia nella criminalità e a darci dentro con la mano pesante con testimoni e personaggi sospetti quando in ballo c'è la risoluzione di un caso a cui tiene. Personaggio solitario, ha spesso frequentazione femminili ma ha molta difficoltà ad instaurare un rapporto duraturo con una donna. Convive con un senso di colpa per essersi appropriato di un'ingente somma di denaro durante la perquisizione della casa di un usuraio; è sempre uscito pulito dalle inchieste interne, ma non riesce a liberarsi dell'incubo di essere scoperto. Supererà una volta per tutte questa paura grazie ad una trovata del padre.
La trilogia si apre con una storia (Per un bacio mai dato - Il narvalo di Piazza Piola) in cui viene presentato un delitto efferato. A mio parere la narrazione all'inizio va un po' a rilento, ma è solo una questione di tempo, dopo una trentina di pagine il ritmo si fa serrato e le emozioni non tardano a venire. Una giovane ragazza, apparentemente appartenente ad una famiglia molto agiata, viene trovata trafitta da un dente di narvalo. L'indagine, che sembrerebbe portare ad un maniaco, si rivela estremamente complessa e dopo un lunghissimo lavoro investigativo, in cui Bagni si scontrerà con banche d'affari e servizi segreti, porterà ad una verita sconvolgente che ribalterà completamente le carte in tavola.
Nella storia di mezzo (Dietro la porta chiusa - Ultimo sparo al Ticinese), Colaprico fa rivivere i tempi in cui il Ticinese, storico quartiere di Milano, non era il posto alla moda che è diventato oggi, ma il luogo in cui aveva la base un gruppo ben organizzato della malavita milanese. Al centro della storia c'è il vecchio capobanda della mala del Ticinese, Tris che, scontata una lunga detensione, torna nel "suo quartiere" per regolare vecchi conti con chi è andato a infrangere vecchie regole criminali. Anche qui quello che sembra non è, e Bagni, in una notte di fuoco, si immergerà in un viaggio sanguinoso rischiando seriamente la pelle percorrendo i luoghi della memoria criminale di Milano.
Nella terza storia (Trappola per camaleonti - La valigetta dell'usuraio) si fiuta il recente passato di tangentopoli. Qui Bagni dovrà impiegare la parte migliore della sua capacità investigativa, per sbrogliare le maglie di un caso che si rivela molto complesso. Alla fine, grazie all'aiuto di un giovane ragazzo cieco, riuscirà a scoprire le carte di una brutta storia di corruzione e violenza perpetrata attraverso la menzogna di una maschera di buoni principi.

21.3.07

Gli amici di Eddie Coyle

George V. Higgins - Gli amici di Eddie Coyle
Einaudi

Ho comprato Gli amici di Eddie Coyle per caso. Vagavo senza una meta precisa in una libreria di Palermo e ad un certo punto, attratto dalla copertina accattivante, ho preso in mano in libro: George V. Higgins... mai sentito; abbasso gli occhi e in fondo alla copertina, scritto in piccolo, leggo, "Higgins è il mio maestro di stile. Tutto quello che so di crime novel l'ho imparato da lui", firmato Elmore Leonard. A questo punto, ulteriormente incuriosito, vado alla quarta di copertina e leggo frasi come, "il noir destinato a cambiare per sempre i dialoghi della letteratura poliziesca", e addirittura un Norman Mailer che dice, "Proprio non mi va giù che un esordio di tale livello sia stato scritto da uno sbirro". Ormai catturato, decido d'acquistarlo e penso immediatamente alla genialità di Italo Calvino nell'aver inventato i commenti sulla quarta di copertina.
La lettura del libro è stata assolutamente all'altezza delle aspettative; ci si trova di fronte ad uno stile particolarissimo. Tutto è incentrato sui dialoghi reiterati di un manipolo di personaggi folli (tra questi troviamo Jackie Brown... si Tarantino!) e alla loro capacità di permettere al lettore di mettere assieme i pezzi e costruire la logica della narrazione.
Per darvi un idea dello stile eccovi il paragrafo d'inizio:

[Jackie Brown, di anni ventisei, senza alcuna espressione in viso, disse che era in grado di procurare delle armi. - Posso fartele avere, diciamo, per domani sera. Posso fartene avere, diciamo, una mezza dozzina. Domani sera. E un'altra dozzina entro una settimana, massimo dieci giorni. Mi deve arrivare un tipo con almeno dieci pezzi, ma quattro li avrei già promessi a un tale, e insomma, sai com'è, questo ormai se li aspetta. Ci deve fare non so cosa. Quindi, mezza dozzina per domani sera. Un'altra dozzina entro la prossima settimana.]

Il personaggio principale, Eddie Coyle, soprannominato "Eddie Dita", è un piccolo e squallido gangster, che svolge la maggior parte dei suoi affari col traffico d'armi e che, dopo aver rischiato la vita per uno sgarro alla mafia (se l'è cavata con qualche dito), viene ingaggiato nuovamete dalla stessa mafia che, impegnata in un progetto di rapine, ha bisogno di nuove armi "pulite". E per fare ciò "Eddie Dita" ingaggerà un fornitore nuovo, questa volta, spera tanto, fidato e che non giochi sporco.
Sullo sfondo degli accadimenti di questo libro c'è l'america post-vietnam, con dei personaggi di piccolissimo spessore, interessati unicamenti ai quattrini e al raggiungimento dello status borghese della classe media. Siamo lontanissimi da una pur minima mitizzazione del crimine e dei suoi personaggi. In qualche modo Higgins sembra volerci mostrare come la mediocrita del sogno americano non abbia risparmiato nemmeno un mondo che nell'immagginario di tutti dovrebbe rispondere a logiche diverse.

19.3.07

Cesare Battisti

Ieri in Brasile ha avuto termine la latitanza di Cesare Battisti. Dopo aver vissuto per parecchio tempo in Francia grazia alla così detta dottrina Mitterand, (secondo la quale la Francia garantiva il diritto d'asilo ai rifugiati politici stranieri, particolarmente italiani, ricercati nei loro paesi per «atti di natura violenta ma d'inspirazione politica», purché i loro autori avessero rinunciato ad ogni violenza politica e purché non avessero commesso i reati più efferati come l'omicidio e la strage)*, Battisti nel 2004 si era dato alla latitanza, dopo un anno dalla decisione di Jacques Chirac di voltare pagina e di far esaminare singolarmete le posizioni dei vari latitanti italiani.
Ma Cesare Battisti non è solamente il controverso ex terrorista appartenente ai PAC (Proletari Armati per il Comunismo), condannato in contumacia all'ergastolo perché giudicato responsabile di quattro omicidi dai quali si è sempre dichiarato innocente; Battisti è anche uno scittore di romanzi gialli e noir.
Dopo essere fuggito dall'Italia e passato un breve periodo a Parigi, inizia a scrivere in Messico, dove si trasferisce con la moglie prima di tornare in Francia; in Messico fonda la rivista culturale "Via Libre" e termina un romanzo che verrà pubblicato in Francia, a sua insaputa, da un suo amico che si spaccia di essere l'autore (non ha mai detto ne chi è l'amico ne di quale libro si tratta). Nel 1990 ritorna a Parigi, dove continua a scrivere e a tradurre per cercare di sbarcare il lunario; tra gli altri tradurrà Didier Daeninckx e Jean-Patrick Manchette. Nel frattempo, siamo nel 1993, la nota casa edititrice Gallimard pubblica nella sua Série Noire il suo romanzo Travestito da uomo, che verra pubbligato anche in Italia da Granata Press. A questo sono seguiti più di dieci libri, molti dei quali pubblicati in Italia.
Alla vicenda giudiziaria di Battisti si è interessata la scrittrice francese Fred Vargas, scrivendo un pamphlet (La Vérité sur Cesare Battisti) dove prende le difese dello scrittore. Inoltre è tra coloro che, contro la sua estradizione, hanno depositato una memoria difensiva sul caso Battisti presso la Corte europea, e ha speso le sue competenze di studiosa, archeologa ed esperta grafologa, per mostrare l’illegalità di un’estradizione. In un'intervista all'unità del 21 settembre 2005 afferma: "Non ce l’ho con l’Italia ma con la Francia, che nega la propria civiltà giuridica. Lotto perché le leggi francesi siano rispettate, perché non si arresti un innocente, e quanto meno si ascolti chi si dice innocente, e non lo si condanni in contumacia".

*La dottrina Mitterand, eleborata da un gruppo di lavoro formato da alti ufficiali di polizia, avvocati, magistrati e da consiglieri dell'Eliseo e del governo francese, veniva giustificata nel caso dei rifugiati italiani con la non conformità della legislazione italiana agli standard europei.

Bibliografia
1993. Les habits d'ombre, Gallimard, Parigi (Travestito da uomo, Granata Press, Bologna, 1993)
1994. Nouvel an, nouvelle vie, Ed. Mille et une nuit, Parigi
1995. L'ombre rouge, Gallimard, Parigi (L'orma rossa, Einaudi, 1999)
1996. Buena onda, Gallimard, Parigi
1997. Copier coller, Flammarion (Romanzo per ragazzi)
1997. J'auri ta Pau, Balene, Parigi (nella serie "Le Poulpe")
1998. Dernières cartouches, Joelle Losfeld, Parigi (L'ultimo sparo, Derive-Approdi, Roma, 1998)
1999. Naples, Eden Production, Parigi (Raccolta di cinque racconti di Cesare Battisti, Jean-Jacques Busino, Carlo Lucarelli, Jean-Bernard Pouy e Tito Topin)
2000. Jamais plus sans fisil, du Masque, Parigi
2000. Terres brûlées, Rivages, Parigi (a cura)
2001. (Avenida Revolución, Rivages, Parigi (Avenida Revolución, Nuovi Mondi Media, Ozzano nell'Emilia, 2003)
2003. Le Cargo sentimental, Joelle Losfeld, Parigi
2003. Vittoria, Eden Production, Parigi
2006. L'eau du diamant, du Masque, Parigi
2006. Ma cavale, Grasset/Rivages, Parigi (con prefazione di Bernard-Henri Levy e postafazione di Fred Vargas)

15.3.07

Saggio/Intervista

Vagando nella rete mi sono imbattuto in un piccolo saggio/intervista che vale assolutamente la pena di leggere. L'autore è Giuliana Pieri, una giovane docente universitaria italiana che insegna in Inghilterra alla Royal Holloway di Londra.
Il saggio, da un lato affronta l'annosa questione della tendenza alla compartimentazione dei generi letterari, portando giustizia a tutti coloro che da sempre vanno sostenendo che la qualità letteraria non può che essere trasversale e prescinde quindi da qualsivoglia suddivisione in generi letterari, dall'altro entra nel merito dei vari sottogeneri di cui è ricchissimo il romanzo giallo, fino a giungere a quello che definisce il "giallo postmoderno".
Alla fine del saggio è presente un imperdibile intervista ad Andrea Camilleri, nella quale il maestro siciliano viene interrogato a 360 gradi sul mondo dei gialli.
Buona lettura.

Si Ringrazia: Giuliana Pieri, The Edinburgh Journal of Gadda Studies (EJGS)

Il nuovo giallo italiano: tra tradizione e postmodernità
di Giuliana Pieri

Lavorando da anni nel mondo accademico anglosassone rimango spesso stupita di fronte alla resistenza di tanta critica italiana nell’accettare la categoria «giallo» senza pregiudizi, in modo neutro, che non implichi una distinzione e contrapposizione tra letteratura (alta) e forme narrative popolari (basse). Anche chi si è occupato in specifico della narrativa poliziesca sembra spesso riproporre questa visione polarizzata.
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