La verità non sta in un solo sogno, ma in molti sogni.
P. P. Pasolini

24.5.07

Cinque incipit


Raccolgo volentieri la corda che big Sauro mi getta...
Cinque incipit a portata di mano.






Il primo.
Peter Dexter - Train

A quel punto della storia, Packard non si era mai innamorato, e non si fidava di quanto sentiva dire in proposito (per sempre, mia adorata, con tutto il cuore, sino alla fine dei tempi, più della vita stessa, con ogni fibra del mio essere, oh my darling Clementine ecc.). Gli sembrava fuori dal suo controllo, e complicato.

Il secondo.
Tomasi Di Lampedusa - Il gattopardo

"Nunc et in hora mortis nostrae. Amen."
La recita quotidiana del Rosario era finita. Durante mezz'ora la voce pacata del Principe aveva ricordato i Misteri Dolorosi; durante mezz'ora altre voci, frammiste avevano tessuto un brusio ondeggiante sul quale si erano distaccati i fiori d'oro di parole inconsuete: amore, verginità, morte; e mentre durava quel brusio il salone rococò sembrava aver mutato aspetto; financo i pappagalli che spiegavano le ali iridate sulla seta del parato erano apparsi intimiditi; persino la Maddalena, fra le due finestre, era sembrata una penitente anzichè una bella biondona, svagata in chissà quali sogni, come la si vedeva sempre.

Il terzo.
Bret Easton Ellis - American Psycho

LASCIATE OGNI SPERANZA VOI CH'ENTRATE sta scritto bacchiato a grandi lettere rosso sangue sul muro della Chemical Bank vicino all'angolo tra l'Undicesima e la Prima e la scritta è tanto grossa da saltare agli occhi dal sedile posteriore del taxi che strattona nel traffico proveniente da Wall Street e proprio mentre Timothy Price nota quelle parole sopraggiunge un autobus e la pubblicità di Les Misérables sulla fiancata va a coprirgli la visuale, ma Price che è alla Pierce & Pierce e ha ventisei anni, non sembra farci caso e dice al tassista che gli darà cinque dollari se alza il volume della radio, c'è Be My Baby sullaWYNN, e il conducente, un nero non americano, esegue.

Il quarto.
Leo Malet - Nodo alle budella

Ero in un ufficio postale. Non sapevo proprio cosa ci stavo a fare in un posto del genere, ma c'ero. Proprio così. E mi sentivo in trappola.

Il quinto.
Voltaire - Candido

C'era in Westfalia, nel castello del signor barone di Thunder-ten-tronckh, un giovane a cui la natura aveva fatto dono dei modi più squisiti. L'aspetto annunciava l'animo suo. Al retto giudizio univa la semplicità di spirito, e per questo, credo, lo avevano soprannominato Candido.

4 commenti:

Sauro ha detto...

"Candido" e "Nodo alle budella" non solo partono bene; proseguono anche meglio. Del Gattopardo, invece, ho visto solo il film :-D

sauron ha detto...

Se non l'hai mai fatto, dai anche un'occhiata al Train di Peter Dexter.
Sono certo che no ne rimarrai deluso..

Sauro ha detto...

Sauron, come diceva Jovanotti: mi fido di te. Appena passo in libreria, me l'accatto.

Anonimo ha detto...

Um belo e cultural blog. Felicitações.

Obrigado pela visita.
Um abraço desde Lisboa